Home page

ARCHIVIO
Anno
Volume
Fascicolo





Volume 29 - Anno 2017 - Numero 3

Training in Occupational Medicine: Jurisprudential Malfunctions in the Italian System and European Perspectives

OPEN ACCESS


doi:10.7416/ai.2017.2147

di L. Cegolon, W.C. Heymann, C. Xodo, J.H. Lange

scarica l'OPEN ACCESS

Abstract 

Background
To practice occupational health in Europe, a medical doctor must qualify in occupational medicine. This requires a period of postgraduate specialist medical training lasting a minimum of four years, in conformity with European regulations, to obtain a certificate of completion of training which is then mutually recognized within the entire European Union.
 
Discussion
In 2002 an Italian law allowed doctors specialized in public health medicine and legal/forensic medicine to also practice as consultants in occupational medicine in the country. However a subsequent law in 2008 determined that only physicians specialized in occupational medicine could freely practice as consultants in this discipline. The other two categories (consultants in public health medicine and consultants in legal/forensic medicine) were required to undertake additional training (a Master course) to qualify as consultants in occupational medicine.
 
Conclusions
Doctors who entered postgraduate training in public health or legal/forensic medicine before 2008, with the option to practice also as consultants in occupational medicine upon completion of their training, suffered an unprecedented and legally questionable retroactive application of this new law which stripped them of previously acquired rights. Moreover, even after qualifying by undertaking this extra training in occupational medicine, the latter two categories of doctors do not have their training recognized in other member states of the European Union. To disallow the rights of doctors qualified in occupational medicine to work as consultants in the latter medical discipline elsewhere within the European Union seems a clear violation of professional rights and, as such, legal action could be taken to submit this issue to European attention.
 
 
 
Riassunto

La Formazione del Medico Competente: Vizi Normativi in Italia e Prospettive Europee

Background
L’esercizio delle funzioni di medico competente in Europa presuppone una formazione medica specialistica post-laurea. La normativa italiana prevede un percorso di formazione specialistica post-laurea della durata minima di quattro anni in accordo con le direttive europee, al fine di ottenere un diploma di specializzazione che è poi riconosciuto nell’intera Unione.
 
Discussione
Nel 2002 una legge Italiana ha stabilito che anche i medici specialisti in igiene e medicina legale fossero abilitati all’esercizio delle funzioni di medico competente in Italia. Tuttavia, una successiva legge promulgata nel 2008 (D.Lgs. 81/2008) ha cambiato il quadro, stabilendo che solamente i medici con formazione specialistica post-laurea in medicina del lavoro erano legittimati al libero esercizio delle funzioni di medico competente. Le altre due categorie di medici (gli specialisti in igiene e medicina legale) sono ora tenuti ad un’ulteriore formazione post-laurea - un master universitario di secondo livello - per ottenere l’abilitazione all’ esercizio delle funzioni di medico competente.
 
Conclusioni
I medici che hanno iniziato la scuola di specializzazione post-laurea in igiene e medicina legale prima del 2008 (cioè prima del D.Lgs. 81/2008), con l’opzione di poter esercitare anche come medici competenti al completamento del loro percorso formativo specialistico, sono rimasti vittime di un’applicazione retroattiva e, pertanto, ampiamente dubbia sul piano del diritto e comunque senza precedenti. Il decreto legislativo (D.Lgs. 81/2008) di cui si parla ha privato quei medici di diritti acquisiti. Inoltre, anche dopo aver ottenuto l’abilitazione all’esercizio delle funzioni di medico competente attraverso il succitato percorso integrativo di formazione master, gli specialisti in igiene e medicina legale non vedono la loro qualifica riconosciuta negli altri paesi membri dell’unione europea. Anche in questo caso è chiara la violazione dei diritti lavorativi e questa controversia dovrebbe essere portata all’attenzione della corte europea 



Visualizza il file PDF






Società Editrice Universo s.r.l.
Via G.B.Morgagni, 1 - 00161 Roma - tel (06) 4402054 / (06) 44231171, (06) 64503500 fax (06) 4402033