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Volume 31 - Anno 2019 - Numero 2

How should vaccination services be planned, organized, and managed? Results from a survey on the Italian vaccination services

OPEN ACCESS


doi:10.7416/ai.2019.2276

di V. Restivo, A. Orsi, S. Ciampini, G.A. Messano, C. Trucchi, G. Ventura, A. Casuccio, F. Vitale & the Leadership in Public Health Group

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Background
Quality improvement is an increasingly recognized approach to maximize service effectiveness and minimize costs in public health. However, the Italian law never provided for the institutional accreditation of vaccination services. Furthermore, a recently approved law added six more compulsory vaccinations to the original four, which has led to a considerable increase in vaccination efforts, without any previous resources evaluation. The aim of the study was to investigate structural, organizational and managerial characteristics of the Italian vaccination services, in order to suggest the adoption of adequate quality standards

Study Design
A survey involving the representatives of the Italian Regions and Autonomous Provinces was performed between September 2017 and September 2018

Methods
An online questionnaire, including 26 items, designed to evaluate the structural, organizational and managerial characteristics of vaccination services was administered. The correlation between the number of vaccination centres and the coverage for each region was used to evaluate the performance of the vaccination services

Results

Respondents from seven Regions, totaling >15,000,000 inhabitants, answered the questionnaire. Overall, each vaccination service was potentially accessed by an average of 519 children aged zero to 24 months, with a β-coefficient of -0.87 (p = 0.01) for infant vaccination coverage in 2016. Eighty-five percent of vaccination services were provided with architectural features to accommodate the disabled but only 49% provided reserved parking lots. An average of 0.4 physicians and 0.6 other healthcare workers per 10,000 inhabitants were employed in vaccination services, with complete computerization in 74% of them.
Conclusion
The inverse relation between vaccination services’ spatial accessibility and vaccination coverage suggests that distance and accessibility of vaccination services should be considered in planning. This survey constitutes a baseline data for Italian vaccination services that could be useful for decision makers in establishing minimum requirements to provide high-quality preventive healthcare services



Riassunto

Come programmare, organizzare e gestire i servizi vaccinali? Risultati di un’indagine condotta sui servizi vaccinali italiani

Introduzione
Il miglioramento della qualità è riconosciuto come la strategia per massimizzare l’efficienza dei servizi e minimizzare i costi in Sanità Pubblica. La legislazione italiana però non prevede l’accreditamento istituzionale per i servizi vaccinali. In Italia, inoltre, è stata recentemente approvata la legge 119 del 2017 che rende obbligatorie ben 10 vaccinazioni dell’infanzia in luogo delle precedenti 4 e che ha determinato un incremento dell’impegno vaccinale. Questa legge però non si è basata su una preventiva valutazione delle risorse dei servizi vaccinali. L’obiettivo di questo studio è di descrivere le caratteristiche e l’adeguatezza dei servizi vaccinali italiani.

Disegno dello studio
È stata condotta un’indagine telematica, tra il settembre 2017 ed il settembre 2018, rivolta ai rappresentanti dei servizi vaccinali delle Regioni e delle Provincie autonome italiane

Materiali e metodi
Il questionario on-line era costituito da 26 domande che indagavano le caratteristiche strutturali, organizzativi e gestionali dei servizi vaccinali. Le performances dei servizi vaccinali sono state valutate correlando il numero potenziale di utenti con le coperture vaccinali

Risultati
Complessivamente 7 Regioni hanno aderito all’indagine, con una popolazione residente di oltre 15.000.000 abitanti. In media 519 bambini con età 0-2 anni afferivano potenzialmente ad ogni centro vaccinale, con un coefficiente di correlazione β = -0.87 (p = 0.01) con le coperture vaccinali dell’infanzia relative al 2016. L’85% dei servizi vaccinali ha riferito il completo abbattimento delle barriere architettoniche, ma un parcheggio riservato era presente solo nel 49% dei casi. In media vi erano 0,4 medici e 0,6 operatori sanitari per 10.000 abitanti ed il 74% dei servizi vaccinali era dotato di un’anagrafe informatizzata.

Conclusioni
Questo studio ha evidenziato come la minor afferenza per centro vaccinale sembri garantire una migliore copertura vaccinale, probabilmente per una maggiore accessibilità in senso lato. Questa indagine mostra una fotografia delle caratteristiche dei servizi vaccinali italiani che può risultare utile ai pianificatori per proporre standard di qualità


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