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Volume 31 - Anno 2019 - Numero 6

Peer Education strategies for promoting prevention of doping in different populations

OPEN ACCESS


doi:10.7416/ai.2019.2316

di P. Fallace, P. Aiese, E. Bianco, I. Bolognini, M.P. Costa, R. Esposito, F. Gallé, G. Liguori, R. Pandolfi, C. Pasquarella, G. Savino, F. Valeriani, V. Romano Spica and WDPP

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Background
In the field of doping prevention, alongside the traditional functions of repression and control of the phenomenon, educational aspects are becoming increasingly important. Article 18 of the World Anti doping Code obliges the signatories to invest in anti-doping education with the aim of preserving the spirit of sport. The educational commitment should involve young people in health promotion interventions for the prevention of risk behaviors. Therefore, our attention has focused on finding the mechanisms that lead people to make certain behavioral choices.

Materials and Methods
In the context of preventive programs, to counter the doping phenomenon through health promotion programs, the most recognized method is peer education, particularly with adolescents. It is an educational method according to which some members of a group are empowered and trained to carry out specific activities with their peers. It is constituted as an example of equal relationship and finds its basis in cooperation and solidarity with the aim of increasing empowerment and a healthy development of the identity and collective dimension in young people

Results
Numerous experts - biologists / nutritionists, hygienists, sports coaches, psychologists, teachers of physical education in secondary schools and other stakeholders have actively participated in the co-construction of a training package aimed at activating cascade training processes on the knowledge and skills of peer education in contexts of youth aggregation, such as schools, gyms, sports associations, social gatherings of all kinds. The path allowed to define a peer education model capable of enabling the participants to activate health promotion interventions for the prevention of doping risk behaviors, each in their own setting


Conclusion
In conclusion, we can say that prevention programs are the more effective the more they are addressed to young people and adolescents and provide interactive and action-oriented interventions. Successful initiatives aim to emphasize the development of life skills and to influence numerous determinants of behavior, including individual attitudes, knowledge, motivations, interpersonal relationships and social norms. If the aim is to act on the change of behavior, the efforts will be more successful if the content of the intervention will give due consideration to the context in which it applies and the target population, involving it and addressing its specific needs and values.



Riassunto

Strategie di peer education per promuovere in diverse fasce di popolazione la prevenzione del doping

Introduzione
Nell’ambito della prevenzione del doping, accanto alle tradizionali funzioni di repressione e controllo del fenomeno, assumono un rilievo sempre maggiore gli aspetti educativi. L’articolo 18 del World Anti Doping Code obbliga i firmatari ad investire nell’educazione antidoping con l’obiettivo di preservare lo spirito dello sport. L’impegno educativo dovrebbe coinvolgere i giovani in interventi di promozione della salute per la prevenzione dei comportamenti a rischio. Pertanto, l’attenzione si è focalizzata sulla ricerca dei meccanismi che portano le persone a fare determinate scelte comportamentali

Metodi
Nell’ambito dei programmi preventivi, per contrastare il fenomeno doping attraverso percorsi di promozione della salute, il metodo riconosciuto tra i più efficaci è la peer education in particolare con gli adolescenti. È un metodo educativo in base al quale alcuni membri di un gruppo vengono responsabilizzati e formati a realizzare precise attività con i propri coetanei. Si costituisce come esempio di relazione paritaria e trova le sue basi nella cooperazione e nella solidarietà con l’obiettivo di incrementare l’empowerment e un sano sviluppo della dimensione identitaria e collettiva nei giovani.

Risultati
Numerosi addetti ai lavori - biologi/nutrizionisti, medici igienisti, allenatori sportivi, psicologi, insegnanti di scienze motorie della scuola secondaria e altri stakeholder hanno partecipato attivamente alla co-costruzione di un pacchetto formativo finalizzato all’attivazione di processi di formazione a cascata in merito alle conoscenze e competenze della peer education nei contesti di aggregazione giovanile: scuole, palestre, associazioni sportive, ritrovi sociali di ogni genere. Il percorso ha consentito di definire un modello di peer education capace di mettere in grado i partecipanti di attivare interventi di promozione della salute per la prevenzione dei comportamenti a rischio del doping ciascuno nel proprio setting.

Conclusioni
In conclusione, possiamo affermare che i programmi di prevenzione risultano tanto più efficaci quanto più sono rivolti a giovani ed adolescenti e prevedono interventi interattivi ed orientati all’azione. Iniziative di successo, mirano ad enfatizzare lo sviluppo delle life skills e ad influenzare numerose determinanti di comportamento, compresi atteggiamenti individuali, conoscenze, motivazioni, relazioni interpersonali e norme sociali. Se l’obiettivo è agire sul cambiamento di comportamenti, gli sforzi avranno maggiore successo se il contenuto dell’intervento terrà nella dovuta considerazione il cotesto in cui si applica ed entrerà in risonanza con la popolazione target, coinvolgendola ed affrontandone bisogni e valori specifici


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