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Volume 27 - Anno 2015 - Numero 3

Effects of the “PreveDi” lifestyle modification trial on metabolic syndrome

doi:10.7416/ai.2015.2051

di M. Villarini, C. Lanari, L. Barchiesi, E. Casciari, A. Tabascio, M. Castellini, S.a Levorato, S. Vannini, G. Fornaciari, M. Moretti, A. Villarini

Abstract

Background

Metabolic syndrome (MetS) is a cluster of metabolic disorders that includes central obesity, hyperinsulinemia, hypercholesterolemia, hypertriglyceridemia and high blood pressure (BP). Statistical reports suggest that the prevalence of MetS has dramatically increased during the recent years and is considered a worldwide epidemic. MetS has been found to be associated with increased risk of all-cause mortality, cardiovascular diseases (CVD), type 2 diabetes mellitus, chronic kidney disease and some types of cancer. MetS has a high socioeconomic cost and it is therefore extremely important that MetS is prevented and treated by simple and feasible methods.


Methods
The PreveDi study is a pilot before/after preventive trial aimed at the evaluation of the impact of a brief lifestyle intervention on changes in metabolic syndrome (MetS) risk factors. Recruitment was carried out in two community (council-run) pharmacies in the province of Perugia, Italy and the sample population consisted of 186 adults aged 45 or more who volunteered to participate. At enrolment the participants received a booklet illustrating general recommendations for MetS. During the 6-months follow-up period, participants were invited (by brochures and text messaging on cellular phones) to attend five conferences, five cooking classes, and twelve physical activity sessions. The conferences and the kitchen course were aimed to disseminate a healthy diet strategy focused primarily on reducing glycemic and insulinemic response. At baseline and follow-up MetS parameters were evaluated using medical equipments available in community pharmacies.


Results
At baseline, MetS was observed approximately in 52.2% of the PreveDi population, the MetS prevalence decreased with a higher education level in women, but not in men. Attendance to intervention programs was low and there was no significant difference between physical activity recorded at baseline and at follow-up. A slightly increased adherence to the healthy diet recommendations was observed for males. Waist circumference, systolic and diastolic blood pressure, fasting glucose and triglycerides did not change significantly, whereas weight, BMI and total cholesterol did. At follow-up the prevalence of MetS decreased, though not significantly, only in women (from 54,1 to 45.2%). Moreover, in women the negative correlation with education level was lost.


Conclusions
This pilot study, even if with some limitations, suggests that MetS can be prevented and/or treated by simple and sustainable methods.

 

 

Riassunto

Effetti dell’intervento di educazione nutrizionale “PreveDi” sulla sindrome metabolica

Introduzione

La sindrome metabolica (metabolic syndrome; MetS) consiste in un’aggregazione di fattori di rischio di tipo metabolico che includono obesità addominale, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, iperinsulinemia e ipertensione. La diagnosi viene posta quando sono presenti almeno tre dei suddetti cinque fattori di rischio. I dati epidemiologici evidenziano come la prevalenza della MetS sia significativamente aumentata negli ultimi anni, tanto da essere considerata come un fenomeno epidemico a livello mondiale. La MetS è risultata associata epidemiologicamente ad un aumentato rischio di mortalità per tutte le cause, per patologie cardiovascolari, per diabete mellito di tipo 2, per patologie renali croniche, nonché alcuni tipi di tumori. La MetS ha un impatto economico elevato in termini di spesa sanitaria e, di conseguenza, risulta particolarmente importante individuare modelli di prevenzione e controllo che siano semplici e praticabili dalla più ampia possibile fascia di popolazione.


Metodi
Lo studio pilota PreveDi (PREVEntion of DIseases) è un trial preventivo del tipo prima/dopo finalizzato a valutare gli effetti del cambiamento degli stili vita nei confronti dei fattori di rischio della MetS. Lo studio è stato condotto in due farmacie comunali della provincia di Perugia ed ha visto la partecipazione di 186 volontari di età superiore o uguale a 45 anni. Al momento del reclutamento è stato consegnato a tutti i partecipanti un opuscolo illustrativo contente raccomandazioni generali per la prevenzione della MetS. Durante i 6 mesi di follow-up, i partecipanti sono stati invitati (attraverso volantini, brochures e messaggi di testo al telefono cellulare) a partecipare a 5 conferenze, 5 lezioni di cucina e 20 sessioni di attività fisica. Le conferenze ed i corsi di cucina avevano lo scopo di illustrare le linee guida di una corretta alimentazione finalizzata, principalmente, alla riduzione dell’indice glicemico e della risposta insulinica. Tutti i soggetti hanno compilato un questionario per raccogliere dati antropometrici ed informazioni circa il proprio stile di vita. Al momento del reclutamento ed al follow-up sono stati registrati i valori dei parametri che identificano la sindrome metabolica utilizzando dispositivi di automedicazione presenti nelle farmacie.


Risultati
Al reclutamento è emerso che il 52.2% della popolazione PreveDi risultava essere in MetS e che, tra le femmine, risultava evidente una correlazione inversa con il livello di educazione. La partecipazione agli interventi proposti è risultata sempre molto bassa e non si è osservata nessuna modifica tra l’attività fisica svolta al reclutamento e quella al follow-up, mentre è stata registrata una moderata adesione allo stile nutrizionale proposto nella popolazione femminile. La circonferenza vita, la pressione sistolica e diastolica, la glicemia ed il livello di trigliceridi a digiuno non hanno subito cambiamenti significativi, mentre il peso, il BMI ed il colesterolo totale sono diminuiti in maniera statisticamente significativa. Ciò ha determinato una riduzione dei soggetti con MetS, in particolare tra la popolazione femminile reclutata che è passa dal 54,1% registrato al reclutamento al 45.2% osservato al follow-up.


Conclusioni
Questo studio pilota, anche se con alcune limitazioni, suggerisce che la MetS può essere prevenuta o trattata anche con moderate variazioni dello stile di vita.
 



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