La diagnostica olfattiva del cane applicata alla specie umana: stato dell’arte e prospettive cliniche
doi: 10.7417/CT.2016.1943
di
B. Palmieri, B. Nardo, G. Lippi, L. Palmieri, M. Vadalà, C. Laurino
Riassunto
Le capacità olfattive dei cani sono circa 10.000 – 100.000 più sviluppate rispetto a quelle dell’uomo. È noto che il fiuto dei cani viene utilizzato in medicina forense, per la ricerca di persone scomparse o nel rintracciare materiali e sostanze sulla base di caratteristiche sensoriali specifiche. In ambito clinico sussiste la possibilità di poter sfruttare le capacità olfattive di cani, opportunamente allenati, per lo screening di patologie tumorali e non, caratterizzate dalla presenza di molecole biomarcatori specifici nei materiali biologici. In ambito oncologico sussistono evidenze scientifiche di tale opportunità per il melanoma, il carcinoma del polmone, della mammella, e per le neoplasie di retto, ovaio, prostata e vescica. In ambito non oncologico, invece, esistono diverse condizioni patologiche accomunate dalla presenza di composti organici volatili in materiali biologici che potrebbero essere campo di indagine ed approfondimento da parte del fiuto canino. Con questo articolo vogliamo fornire uno stato dell’arte riguardo le attuali capacità olfatto-diagnostiche dei cani, spiegandone le basi scientifiche delle loro capacità, i vantaggi e gli svantaggi del metodo, e scandagliare ambiti patologici non del tutto approfonditi, che potrebbero essere invece passibili di tale applicazione
Abstract
Dogs’ olfactory diagnostics applied on human species: state of the art and clinical perspectives
Dogs’ smell ability is about 10000-100000 more developed than humans’ one. Dogs smell is usually exploited in forensic medicine, to find missing people and specific substances showing peculiar sensorial features. In clinic, there is the possibility to take advantage of dogs smell, which are conveniently trained, for the screening of cancers and other diseases. The common feature is the presence of molecules in organic samples that may be considered as biomarkers of a specific pathology. In cancer, scientific evidences exist about screening of melanoma, lung, breast, rectum, ovarian, prostate and bladder cancer. Instead, other pathologies manifest the presence of organic volatile compounds in biologic materials, such as spit, faeces and urine that may be studied by dogs smell in order to identify the presence of a specific disease. This review shows the state of the art of actual dogs’ olfactory ability based on scientific principles and the advantages and the disadvantages of this method. The authors also reveal some potential pathologies joined by the presence of organic volatile compounds, which may be investigated by dogs smell
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