La sincope nel Dipartimento di Emergenza: tra applicazione delle linee guida e impatto con la realtà dell’urgenza
di
A. Bianchi, E. Baldini, M. Suppa, A. Rosa, A. Coppola, F. Cavicchi, E. Contu, C. Petroni, S. Strano, M.G. Scarpellini
Introduzione. La sincope rappresenta circa l’1-3% degli accessi totali in Pronto Soccorso (1). L’età avanzata e le importanti comorbilità dei pazienti tuttavia spesso ostacolano una diagnosi eziologica definitiva, incrementando la richiesta di esami strumentali e prolungando i tempi di degenza in regime di ricovero.
Materiali e Metodi. Abbiamo esaminato 1.204 pazienti giunti in PS per perdita di coscienza transitoria sincopale nel periodo compreso tra il 1°giugno 2009 e il 1°giugno 2010, valutandone età media e sesso, il codice colore di Triage all’ ingresso, gli esami diagnostico-strumentali eseguiti, le diagnosi di dimissione dal PS e la tipologia dei reparti di destinazione. Abbiamo poi studiato un sottogruppo di 93 pazienti ricoverati in Medicina d’Urgenza valutando l’OESIL score all’ingresso, le comorbilità, gli esami strumentali richiesti, e la diagnosi di dimissione dal reparto.
Risultati. In Pronto Soccorso il 45% dei pazienti veniva dimesso con diagnosi di sincope di natura da determinare; nel 21% dei pazienti veniva esclusa la sincope; il 19% presentava diagnosi di sincope cardiogena; l’11% di presincope; il 3% di ipotensione ortostatica e l’1% di sincope riflessa. In Medicina d’Urgenza, il 51% dei pazienti veniva dimesso con diagnosi di sincope cardiogena; l’11% con diagnosi di sincope riflessa; l’11% con diagnosi di episodio presincopale; l’11% con diagnosi di TIA; l’8% con diagnosi di perdita di coscienza non sincopale e il residuo 8% con diagnosi di sincope di natura da determinare.
Conclusioni. La gestione del paziente con sincope, specie se anziano e con importanti comorbidità, rappresenta tutt’oggi un problema per il medico di PS. La creazione di unità dedicate alla gestione della sincope – c.d, Syncope Unit -, attraverso l’attuazione di un protocollo diagnostico – assistenziale condiviso, si pone l’obiettivo di ridurre i ricoveri inappropriati e i tempi medi di degenza, ottimizzando così l’iter diagnostico-terapeutico del paziente con episodio sincopale. Clin Ter 2011; 162(3):e73-77
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