Nuoto, attivitą fisica e salute: una prospettiva storica
doi: 10.7417/CT.2015.1867
di
A.A. Conti
Riassunto
Il nuoto, ossia lo spostamento coordinato ed armonico del corpo umano all’interno di un mezzo liquido attraverso l’azione combinata degli arti superiori e di quelli inferiori, è una attività fisica diffusa su scala planetaria, praticabile dai soggetti sani così come da quelli con patologia. Il nuoto è infatti una delle attività fisiche meno gravate da controindicazioni e, con limitate eccezioni, può essere consigliato ad individui di ambo i sessi e di ogni fascia di età, compresa quella più avanzata. La pratica natatoria richiede energia sia per il processo di galleggiamento che per la progressione anterograda, con differente e variabile impegno osteoartromuscolare a seconda degli stili. La richiesta energetica del nuoto è circa quattro volte quella della corsa, con un rendimento complessivo inferiore al 10%; il costo energetico della pratica natatoria nel soggetto di sesso femminile è circa i 2/3 di quello del maschio. L’allenamento aerobico ad intensità contenuta del nuoto è utile nei diabetici e negli ipertesi, così come nei quadri di dolore alla colonna vertebrale, negli obesi e negli individui con affezioni ortopediche che ne consigliano l’attività motoria in scarico. Il nuoto è una disciplina che richiede abilità e competenze molteplici che spaziano dalla capacità di equilibrio alla capacità di ritmo, dalla rapidità di reazione alla velocità, dalla forza veloce alla resistenza, dalla abilità di orientamento alla mobilità articolare. L’interesse strutturato per il nuoto nel corso della storia dell’uomo, come delineato in questo contributo, sottolinea l’importanza ad esso attribuita nella prospettiva della salute umana sin dagli albori della civiltà
Abstract
Swimming, physical activity and health: a historical perspective
Swimming, which is the coordinated and harmonic movement of the human body inside a liquid medium by means of the combined action of the superior and inferior limbs, is a physical activity which is diffused throughout the whole world and it is practiced by healthy and non-healthy subjects. Swimming is one of the physical activities with less contraindications and, with limited exceptions, can be suggested to individuals of both sexes and of every age range, including the most advanced. Swimming requires energy both for the floating process and for the anterograde progression, with a different and variable osteo-arthro-muscular involvement according to the different styles. The energetic requirement is about four times that for running, with an overall efficiency inferior to 10%; the energetic cost of swimming in the female subject is approximately two thirds of that in the male subject. The moderate aerobic training typical of swimming is useful for diabetic and hypertensive individuals, for people with painful conditions of rachis, as also for obese and orthopaedic patients. Motor activity inside the water reduces the risk of muscular-tendinous lesions and, without loading the joints in excess, requires the harmonic activation of the whole human musculature. Swimming is an activity requiring multiple abilities, ranging from a sense of equilibrium to that of rhythm, from reaction speed to velocity, from joint mobility to resistance. The structured interest for swimming in the perspective of human health from the beginning of civilization, as described in this contribution, underlines the relevance attributed to this activity in the course of human history
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