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Volume 29 - Anno 2017 - Numero 1

Care strategies and therapeutic pathways for chronic pain patients in Abruzzo Region, Italy

Open Access


doi:10.7416/ai.2017.2133

di C. Leuter, A. Piroli, F. Marinangeli, A. Paladini, M. Tudini, G. Varrassi

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Abstract 

Background
Chronic pain is considered to be among the most disabling and costly diseases in North America, Europe and Australia. A large survey was conducted on chronic pain in Europe, called Pain in Europe. Italy ranks third in Europe in terms of prevalence, with 26% of the population suffering from chronic pain at some point. In 2010 Italy passed Law 38/2010, to ensure treatment for pain control in patients with oncological diseases as well as in patients with chronic non-cancer pain through a network of care services. This study aims to provide preliminary information regarding the application of L.38/2010 in the Abruzzo region of Italy.
 
Methods
A descriptive study was conducted on a non-probabilistic sample of people who attended pain therapy centres of the local health service in 2014. The patients (129) were interviewed by centre staff using a validated questionnaire. Recruitment was carried out by enrolling consecutive cases over a three-month period (February to April).
 
Results
Almost two-thirds of the patients had visited several physicians before requesting help. The initial visit to the pain therapy centre was made after some months in 37.2% of cases, and in 38% of patients it was made years after the onset of pain. The reasons given for this long wait before seeking specialist medical treatment for chronic pain reveal a wait-and-see attitude on the part of patients, who controlled their pain by taking painkillers. Responsibility for this delay in requesting assistance can however also be attributed ‘externally’ to the fact that patients were not aware that this kind of centre was available.
 
Conclusion
The results of the study describe, in a regional context, a situation in which L.38/2010 is hard to apply. The study showed how the care pathway for these patients is still characterised by difficulty in accessing the network of local services. Clearly, more effort needs to be directed towards an effective application of L.38/2010, with increased availability of resources to develop and strengthen the network of services at regional level
 
 
 
Riassunto

Strategie terapeutiche e percorsi assistenziali per i pazienti affetti da dolore cronico nella Regione Abruzzo, Italia

Introduzione
Il dolore cronico è considerato tra le patologie più invalidanti e costose in Paesi quali Nord America, Europa e Australia. In Europa è stato realizzato un ampio sondaggio sul dolore cronico denominato Pain in Europe. L’Italia si colloca al terzo posto in Europa per prevalenza con il 26 % di pazienti affetti da dolore cronico. Nel 2010 in Italia è stata promulgata la Legge 38. per garantire terapie per il controllo del dolore sia a pazienti con patologie oncologiche che a pazienti con dolore cronico non da cancro, attraverso una rete di servizi. Questo studio ha come obiettivo di fornire informazioni preliminari circa l’applicazione della L.38/2010 nella Regione Abruzzo.
 
Metodi
Uno studio descrittivo è stato condotto su un campione non probabilistico di utenti che si sono rivolti ai Centri di terapia del dolore delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Abruzzo nel 2014. I pazienti (n. 129), sono stati intervistati da personale del Centro che ha utilizzato un questionario validato. Il reclutamento è avvenuto con arruolamento di casi consecutivi in un periodo di tempo fissato in tre mesi (da febbraio ad aprile). 
 
Risultati
Prima di rivolgersi al Centro oltre il 60% dei pazienti si è rivolto a più medici (da 2 a 5) prima di richiederne le prestazioni. Il ricorso al Centro di terapia del dolore da parte dei pazienti intervistati è avvenuto per il 37,2% dopo alcuni mesi e per il 38% dopo alcuni anni Le motivazioni per questa lunga attesa nel rivolgersi alle strutture sanitarie specializzate per chiedere una terapia adeguata al problema del dolore cronico, evidenziano una situazione attendista da attribuire sia a responsabilità del paziente che controllava la sintomatologia dolorosa assumendo farmaci antidolorifici. Responsabilità, che si potrebbero definire di tipo esterno invece, fanno emergere le risposte che attribuiscono il ritardo nella richiesta di assistenza alla non conoscenza del Centro. 
 
Conclusioni
I risultati dello studio descrivono, per il contesto regionale dove è stata condotta l’indagine, una realtà in cui la Legge 38/2010 stenta ad essere applicata. Lo studio ha rilevato che il percorso di cura per questi pazienti è ancora caratterizzato da difficoltà di accesso alla rete dei servizi. All’impegno manifestato attraverso la promulgazione della L. 38/2010 dovrebbe seguire maggiore disponibilità di risorse per sviluppare e potenziare la rete dei servizi a livello regionale.


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