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Volume 30 - Anno 2018 - Numero 1

The aquifer recharge: an overview of the legislative and planning aspect

OPEN ACCESS


doi:10.7416/ai.2018.2193

di O. De Giglio, G. Caggiano, F. Apollonio, A. Marzella, S. Brigida, E. Ranieri, L. Lucentini, V.F. Uricchio, M.T. Montagna

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Abstract

In most regions of the world, safeguarding groundwater resources is a serious issue, particularly in coastal areas where groundwater is the main water source for drinking, irrigation and industry. Water availability depends on climate, topography and geology. The aim of this paper is to evaluate aquifer recharge as a possible strategy to relieve water resource scarcity. Natural aquifer recharge is defined as the downward flow of water reaching the water table, increasing the groundwater reservoir. Hydro-meteorological factors (rainfall, evapotranspiration and runoff) may alter natural recharge processes. Artificial aquifer recharge is a process by which surface water is introduced with artificial systems underground to fill an aquifer. As a consequence of global warming that has increased the frequency and severity of natural disasters like the drought, the impacts of climate change and seasonality, the artificial recharge has been considered as a viable option. Different direct and indirect techniques can be used, and the choice depends on the hydrologic characteristics of a specific area. In Italy, Legislative Decree no. 152/06 plans artificial aquifer recharge as an additional measure in water management, and Decree no. 100/2016 establishes quantitative and qualitative conditions for recharge. Many projects examine aquifer recharge, such us WADIS-MAR in the southern Mediterranean region, WARBO in Italy and municipal wastewater treatment project in Apulia, a southern Italian region. However, aside from groundwater recharge, the community must foster a spirit of cooperation to manage groundwater as a sustainable resource



La ricarica artificiale delle falde idriche: una panoramica degli aspetti legislativi e progettuali


Riassunto
Nella maggior parte delle regioni del mondo, la salvaguardia delle risorse idriche sotterranee è un problema serio, soprattutto nelle zone costiere dove le acque sotterranee costituiscono la fonte principale di acqua potabile, per l’irrigazione e l’industria. La disponibilità di acqua dipende dal clima, dalla topografia e dalla geologia. Lo scopo di questo lavoro è quello di considerare la ricarica degli acquiferi come una possibile strategia per alleviare la scarsità delle risorse idriche. La ricarica naturale delle falde è definita come il flusso discendente dell’acqua che raggiunge la falda, aumentando il serbatoio delle acque sotterranee. Fattori idro-meteorologici (pioggia, evapotraspirazione e ruscellamento) possono alterare i processi di ricarica naturale. La ricarica artificiale degli acquiferi è un processo attraverso il quale l’acqua di superficie viene introdotta con sistemi artificiali nel sottosuolo per riempire una falda acquifera. Come conseguenza del riscaldamento globale che ha aumentato la frequenza e la gravità dei disastri naturali come la siccità, gli impatti dei cambiamenti climatici e la stagionalità, la ricarica artificiale è stata considerata come una valida opzione. Diverse tecniche dirette ed indirette possono essere utilizzate, e la scelta dipende dalle caratteristiche idrologiche di una determinata area. In Italia, il decreto legislativo n. 152/06 indica la ricarica artificiale degli acquiferi come una misura aggiuntiva nella gestione delle acque, ed il decreto n. 100/2016 stabilisce le condizioni quantitative e qualitative per la ricarica. Molti progetti studiano la ricarica degli acquiferi, come WADIS-MAR nella regione del Mediterraneo meridionale, WARBO, in Italia e un progetto sul trattamento delle acque reflue in Puglia, regione italiana. Nonostante i processi di ricarica degli acquiferi, la comunità deve promuovere sempre uno spirito di cooperazione per la gestione delle acque sotterranee come risorsa sostenibile


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