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Volume 31 - Anno 2019 - Numero 5

Multimodal surveillance of healthcare associated infections in an intensive care unit of a large teaching hospital

OPEN ACCESS


doi:10.7416/ai.2019.2302

di G. Migliara, C. Di Paolo, D. Barbato, V. Baccolini, C. Salerno, A. Nardi, F. Alessandri, A. Giordano, D. Tufi, L. Marinelli, A. Cottarelli, M. De Giusti, C. Marzuillo, C. De Vito, G. Antonelli, M. Venditti, G. Tellan, M.V. Ranieri, P. Villari

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Background
Healthcare-associated infections (HAIs), or nosocomial infections, represent a significant burden in terms of mortality, morbidity, length of stay and costs for patients hospitalized in intensive care units (ICUs). Surveillance systems are recommended by national and international institutions to gather data on HAIs in order to develop and evaluate interventions that reduce the risk of HAIs

Study design
Here we describe the methodology and the results of the surveillance system implemented in the ICU of the Policlinico Umberto I, a large teaching hospital in Rome, from April 2016 to October 2018

Methods
The multimodal infection surveillance system integrates four different approaches: i) active surveillance of inpatients; ii) environmental microbiological surveillance; iii) surveillance of isolated microorganisms; and iv) behavioral surveillance of healthcare personnel. Data were collected on catheter-related bloodstream infections, ventilation-associated pneumonia, catheter-associated urinary tract infections and primary bloodstream infections that developed in patients after 48 h in the ICU. For environmental surveillance 14 points were selected for sampling (i.e. bed edges, medication carts, PC keyboards, sink faucets). The system of active surveillance of HAIs also included surveillance of microorganisms, consisting of the molecular genotyping of bacterial isolates by pulsed-field gel electrophoresis (PFGE). From 1 November 2016, monitoring of compliance with guidelines for hand hygiene (HH) and proper glove or gown use by healthcare personnel was included in the surveillance system. After the first six months (baseline phase), a multimodal intervention to improve adherence to guidelines by healthcare personnel was conducted with the ICU staff

Results
Overall, 773 patients were included in the active surveillance. The overall incidence rate of device-related HAIs was 14.1 (95% CI: 12.2-16.3) per 1000 patient-days. The monthly device-related HAI incident rate showed a decreasing trend over time, with peaks of incidence becoming progressively lower. The most common bacterial isolates were Klebsiella pneumoniae (20.7%), Acinetobacter baumannii (17.2%), Pseudomonas aeruginosa (13.4%) and Staphylococcus aureus (5.4%). Acinetobacter baumannii and Klebsiella pneumoniae showed the highest proportion of isolates with a multidrug-resistant profile. A total of 819 environmental samples were collected, from which 305 bacterial isolates were retrieved. The most frequent bacterial isolates were Acinetobacter baumannii (27.2%), Staphylococcus aureus (12.1%), Enterococcus faecalis (11.1%), Klebsiella pneumoniae (5.2%) and Pseudomonas aeruginosa (4.7%). All Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa and Klebsiella pneumoniae environmental isolates were at least multidrug-resistant. Genotyping showed a limited number of major PFGE patterns for both clinical and environmental isolates of Klebsiella pneumoniae and Acinetobacter baumannii. Behavioral compliance rates significantly improved from baseline to post-intervention phase


Conclusion
By integrating information gathered from active surveillance, environmental microbiological surveillance, surveillance of bacterial isolates and behavioral surveillance of healthcare personnel, the multimodal infection surveillance system returned a precise and detailed view of the infectious risk and microbial ecology of the ICU



Riassunto

Sorveglianza Multimodale delle Infezioni Correlate all’Assistenza in una Unità di Terapia Intensiva di un Grande Policlinico

Introduzione
Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria (ICA) rappresentano una problematica significativa in termini di mortalità, morbilità, durata del soggiorno e costi per i pazienti ospedalizzati nelle unità di terapia intensiva (UTI). I sistemi di sorveglianza sono raccomandati da istituzioni nazionali e internazionali al fine di raccogliere dati sulle ICA che possano permettere di elaborare e valutare interventi volti alla riduzione del rischio di ICA

Disegno dello studio
In questo articolo descriviamo la metodologia e i risultati del sistema di sorveglianza implementato nella UTI del Policlinico Umberto I, un grande ospedale universitario di Roma, da aprile 2016 a ottobre 2018

Metodi
Il sistema multimodale di sorveglianza delle infezioni è consistito nell’integrazione di quattro diversi approcci: i) sorveglianza attiva incentrata sui pazienti ricoverati; ii) sorveglianza microbiologica ambientale; iii) sorveglianza focalizzata sui microrganismi isolati e, iv) sorveglianza comportamentale del personale sanitario. Sono state considerate ICA le batteriemie correlate a catetere (CRBSI), le polmoniti associata a ventilazione (VAP), le infezioni del tratto urinario associate a catetere (CAUTI) e le batteriemie primitive che si sono verificate dopo 48 ore dall’ammissione. Per la sorveglianza ambientale sono stati selezionati 14 punti per il campionamento (bordi del letto, carrelli per farmaci, tastiere per PC, rubinetti dei lavandini). Il sistema di sorveglianza attiva delle ICA ha incluso inoltre una sorveglianza focalizzata sui microrganismi, basata sulla genotipizzazione molecolare degli isolati batterici attraverso l’elettroforesi su gel a campo pulsato (PFGE). Dal 1° novembre 2016 è stato integrato nel sistema di sorveglianza il monitoraggio del rispetto delle linee guida sull’igiene delle mani (HH) e dell’uso corretto di guanti e camici da parte del personale sanitario. Dopo i primi sei mesi, è stato condotto con il personale dell’UTI un intervento multimodale volto a migliorare l’aderenza alle linee guida.

Risultati
Complessivamente, 773 pazienti sono stati inclusi nella sorveglianza attiva. Il tasso di incidenza totale delle ICA correlate a dispositivi è stato di 14,1 (IC 95%: 12,2-16,3) per 1000 giorni di degenza. L’incidenza mensile delle ICA correlate a dispositivi ha mostrato un andamento decrescente nel tempo, con picchi di incidenza progressivamente inferiori a quelli precedenti. Gli isolati batterici più comuni sono stati Klebsiella pneumoniae (20,7%), Acinetobacter baumannii (17,2%), Pseudomonas aeruginosa (13,4%) e Staphiylococcus aureus (5,4%). Acinetobacter baumannii e Klebsiella pneumoniae hanno mostrato la più alta percentuale di isolati con un profilo multiresistente. Sono stati raccolti un totale di 819 campioni ambientali, con il recupero di 305 isolati batterici. Gli isolati batterici più frequenti sono stati Acinetobacter baumannii (27,2%), Staphiylococcus aureus (12,1%), Enterococcus faecalis (11,1%), Klebsiella pneumoniae (5,2%) e Pseudomonas aeruginosa (4,7%). Tutti gli isolati ambientali di Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa e Klebsiella pneumoniae erano multiresistenti. La genotipizzazione ha mostrato un numero limitato di pattern PGFE per Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter baumannii sia negli isolati clinici che in quelli ambientali. Il tasso di aderenza alle linee guida sul lavaggio delle mani e l’utilizzo di guanti e camici è migliorato significativamente tra pre- e post-intervento.

Conclusioni
Attraverso l’integrazione delle informazioni raccolte dalla sorveglianza attiva, dalla sorveglianza microbiologica ambientale, dalla sorveglianza focalizzata sugli isolati batterici e dalla sorveglianza comportamentale del personale sanitario, l’applicazione di questo modello restituisce una visione precisa e dettagliata del rischio infettivo e dell’ecologia microbica all’interno dell’UTI.


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